Un totale di 336 bandi per Sevizi di ingegneria e architettura per un +3,07% rispetto al 2015 e un +9,08% rispetto al 2016. Oltre 45 milioni di euro messi a gara per un aumento complessivo del 79% rispetto al 2016. Sono numeri incoraggianti quelli che arrivano dalla Sardegna,  ma per comprendere il loro reale impatto sul settore e sull’intera economia della regione è necessaria una loro lettura approfondita. Per questo la  Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Sardegna ha presentato il 27 febbraio il terzo Report Bandi, redatto dal Centro Studi OIC a seguito dell’elaborazione dei dati sulle gare pubblicate nel corso del 2017 per i servizi di Ingegneria e Architettura.

“Lo studio evidenzia una crescita rilevante rispetto allo scorso anno sia in termine di bandi che di importi. Il trend in Sardegna in questo caso è allineato a quello nazionale – ha detto nel corso del suo intervento Gianfranco Fancello, presidente del Centro studi OIC –. È ancora presto per dire se questa crescita è strutturale oppure se si tratta di un aumento episodico dovuto a programmi particolari di investimento”.

Nell’aprire i lavori del Convegno, il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Sassari Lorenzo Corda inrappresentanza della Federazione degli Ordini, ha sottolineato quanto sia importante migliorare sempre più strumenti operativi come questo Report, fondamentali per porsi come interlocutori dell’amministrazione e della politica: “l’obiettivo per il prossimo anno – ha detto – è quello di aumentare gli sforzi fatti e dare corpo alla visione degli Ordini come organismi realmente al servizio della collettività”.

“Siamo qui a presentare un lavoro importante, che può diventare un aiuto concreto per chi si occupa di scrivere le norme – ha detto Gianni Massa, vice presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri –. Scrivere i provvedimenti non è il nostro lavoro, ma possiamo dare un contributo”. E rispetto al disegno di legge regionale sugli appalti in discussione, Massa dice: “È una grande opportunità. La Sardegna ha la possibilità di fare passi concreti verso la semplificazione e diventare un modello a livello nazionale. Ma è fondamentale che una norma così importante sia tenuta lontano da logiche elettorali e recepisca le istanze delle professioni tecniche, in questi giorni formalizzate”.

I DATI

A portare il totale degli importi a bando a 45 milioni di euro, dai circa 25 milioni registrati sia nel 2016 che nel 2015 sono stati, in particolare, la crescita degli investimenti nel settore idrico fatti da Abbanoa (il  gestore del servizio idrico integrato che ha emeso 42 bandi pari al 13,1% del totale) e dalla Regione Sardegna per il rinnovo delle infrastrutture.

Oltre la metà dei bandi restano però sotto la soglia dei 40mila euro: “Sicuramente, quelli del Report sono numeri positivi, ma c’è ancora tanta strada da fare se pensiamo che il fatturato medio di ingegneri e architetti sardi è oggi attorno ai 15-20 mila euro annui, livello più basso dall’inizio della crisi nel 2015“, spiega il presidente di OIC Sandro Catta.

Se si escludono le procedure per la creazione degli elenchi di professionisti, la maggior parte delle gare, pari al 59% del totale, sono procedure negoziate previa manifestazione di interesse, mentre il 36% sono invece procedure aperte senza esecuzione delle opere, a conferma del fatto che la forte limitazione data al cosiddetto appalto integrato, voluta dal Nuovo codice dei contratti (D.lgs. 50/2016), ha dato un forte impulso alla ripresa delle gare di progettazione, rimettendo il progetto al centro del processo realizzativo dell’opera pubblica.

La distribuzione nel corso dell’anno è pressoché omogenea. Viceversa nell’anno precedente, nel 2016, si erano registrati dei picchi nei mesi di aprile e dicembre dovuti, rispettivamente, all’imminente entrata in vigore del nuovo codice appalti e all’avvio dei bandi Iscol@.

 Lo studio ha messo in evidenza inoltre l’impatto del lavoro portato avanti dalla commissione Bandi OIC che ha portato alla rettifica del 43% delle gare segnalate. Rispetto al numero totale dei bandi analizzati, ne sono stati individuati, a campione, 57 che sono stati oggetto di segnalazione. A seguito delle osservazioni mosse da questo gruppo di studio e di monitoraggio, istituito, in collaborazione con la Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri, si è raggiunto il risultato di far modificare o di chiarire i punti oscuri di quasi metà delle gare segnalate.

 

LA TAVOLA ROTONDA

A chiusura della mattinata di lavori si è tenuta la tavola rotonda coordinata da Andrea CasciuCentro Studi OIC. Condivisa e ricorrente l’idea che sia necessaria una maggiore interlocuzione e una collaborazione puntuale tra il mondo delle professioni e la PA. Lo ha evidenziato Gaetano NastasiRete Professioni Tecniche Sardegna, e confermato Teresa De Montis, presidente dell’Ordine degli Architetti cagliaritani: “È un impegno che deve essere condiviso – ha detto la De Montis –, il nostro Consiglio Nazionale ci sta lavorando da tempo anche attraverso la creazione di strumenti informatici dedicati a professionisti e amministrazione”. I tecnici sono consapevoli delle difficoltà che, come ha specificato il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di CagliariPierpaolo Piastra, attanagliano l’amministrazione: “spesso ci troviamo a confrontarci con norme farraginose che non dialogano tra loro – dice –. In ogni caso l’amministrazione ha ormai capito il valore dell’apporto che possono dare ai progetti professionalità diverse, siano esse interne o esterne alla PA”.

Commentando i numeri del report 2017, l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti ha confermato l’impegno della società che rappresenta anche per l’anno in corso alla pubblicazione di nuove gare. Poi ha sottolineato che, vista la dimensione della gran parte delle gare bandite da Abbanoa sarebbe necessario che il tessuto professionale sardo si attivasse, magari creando sinergie e unioni, in modo da poter concorrere con le grandi realtà attive nel resto di Italia.

“I numeri sono positivi, ma bisogna attendere per comprendere quale sarà il loro reale impatto a breve e lungo termine – ha detto infine il vicepresidente Consiglio Nazionale OICE Maurizio Boi –, intanto c’è molto da lavorare su innovazione e sui nuovi metodi di progettazione integrata disponibili sul mercato“.

 

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