ingegneria elevato n - News - CollEngWorld2024-03-29T14:41:40Zhttps://community.collengworld.com/c_news/feed/tag/ingegneria%2Belevato%2Bn"INGEGNERIA ELEVATO N": PROSSIME TAPPE DELLA PRESENTAZIONE A CAGLIARI IL 10 E A ROMA IL 14 APRILEhttps://community.collengworld.com/c_news/hgh2018-04-03T10:15:18.000Z2018-04-03T10:15:18.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p> </p>
<p><a href="https://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/14300042?profile=original" target="_blank" rel="noopener"><img class="align-left" src="https://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/14300042?profile=RESIZE_710x" width="208" height="286" /></a>Reduce dalla presentazione al Festival della Piccola e Media Editoria di Modena, il libro "<em><strong>Ingegneria Elevato n"</strong></em>, (Dei Merangoli editore), prosegue il suo tour a <strong>Cagliari il 10 aprile</strong> (dalle <strong>21,00 presso il Caesar Hotel</strong>, evento organizzato dal Club Rotary locale) e a <strong>Roma il 14</strong> (dalle <strong>17,00</strong> presso il complesso architettonico di <strong>Santa Maria dell'Orto</strong>, in collaborazione con il Dlf Roma settore Cultura e con il Centro Sportivo Italiano- Comitato di Roma).</p>
<p>Scritto a quattro mani da <strong>Maurizio</strong> e <strong>Patrizia Boi</strong>, il libro si rivolge con stile semplice e divulgativo a chi vuole comprendere l’evoluzione delle tecnologie applicate al settore della progettazione, costruzione e gestione delle opere, ma non solo: fra le pagine scorre una tensione olistica in grado di conciliare il razionalismo tecnico e l' "intelligenza collettiva", (<em>shared knowledge</em>) risultato dell'approccio collaborativo  ispirato dagli studi più avanzati sulla Wikinomics e sulle organizzazioni esponenziali.</p>
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<p> "<strong>Bim, Cloud, Wiki, Blockchain, Smart Contracts</strong>. Questi concetti  stanno rivoluzionando il mondo della progettazione attraverso metodi e tecnologie innnovative sulla base di due presupposti principali: <strong>collaborazione</strong> e <strong>integrazione</strong>. Una sfida con cui ci si dovrà confrontare sempre di più anche in Italia, sotto la spinta evolutiva dei tradizionali modelli di business centralizzati verso nuovi modelli aperti, collaborativi, interdipendenti, ispirati ai principi della peer production e validati dalla penetrazione diffusa su tutti i livelli organizzativi della tecnologia blockchain". A parlare è  <strong>Maurizio Boi</strong>, attualmente  vicepresidente OICE, (<em>Associazione italiana delle Organizzazioni di Ingegneria e di Consulenza tecnico-economica</em>), e responsabile, all'interno del del Consiglio di amministrazione EFCA (<em>European Federation of Engineering Consultancy Associations</em>) della Task force per l'innovazione "<strong>Future Trends</strong>".</p>
<p>"Il futuro della progettazione è nella tecnologia e nelle piattaforme collaborative", dice Boi che è anche founder di <strong>CollEngWorld</strong>, la community globale per l’ingegneria collaborativa nata in Italia e protagonista di un ambizioso progetto sperimentale in collaborazione con Sardegna Ricerche e l'Università di Cagliari, finanziata dai fondi europei per l'innovazione. </p>
<p>"Il libro parla dell'innovazione presente nel mondo dell'ingegneria, dell'architettura e delle costruzioni per effetto dell'informatizzazione dei processi e della crescita esponenziale delle tecnologie" aggiunge <strong>Patrizia Boi</strong>, coautrice del libro insieme al fratello Maurizio. "Il  mondo della rete favorisce la collaborazione. Oggi un progettista isolato non ha più senso di esistere: il mondo è più complesso, le tecnologie si sono evolute, è difficile che un singolo professionista riesca a sapere tutto di tutto. Davanti a sfide sempre più alte l'<strong>interscambio</strong> diventa il punto di svolta indispensabile fra professionisti  che  possono essere anche fisicamente molto distanti fra loro, in diverse parti del globo". Nel libro sono presenti, a contrassegno dei diversi capitoli, gli splendidi scatti di <strong>Sergio Pessolano</strong>, fotoreporter e documentarista. "Per me il libro è stato una grande occasione per cercare di integrare le mie due parti, quella di ingegnere-più razionale- e quella di scrittrice -più creatriva-, prosegue Patrizia Boi.  Un'opportunità che mi ha consentito di capire che è possibile integrare il razionalismo della società occidentale col  misticismo di quella orientale. Ci viene in aiuto la fisica quantistica, o fisica delle possibilità, in cui vediamo che la scienza si apre al misticismo e alla religione. E' la ricomposizione di una dicotomia che è all'origine della crisi di valori della nostra società".</p>
<p>Il libro sarà presentato il 10 aprile a Cagliari, presso il Caesar's Hotel alla presenza degli autori, e successivamente a Roma.</p>
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<p><a href="http://www.raiscuola.rai.it/articoli/patrizia-boi-ingegneria-del-futuro-o-futuro-dell%E2%80%99ingegneria/39665/default.aspx" target="_blank" rel="noopener">Vedi l'intervista</a></p>
</div>DIREZIONE DI CANTIERE 4.0: DAL CONSENSO "CENTRALIZZATO" A QUELLO DECENTRALIZZATOhttps://community.collengworld.com/c_news/direzione-di-cantiere-4-0-dal-consenso-centralizzato-a-quello-dec2018-03-22T11:52:23.000Z2018-03-22T11:52:23.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p>Fino ad oggi, soprattutto in Italia, il cantiere edilizio è rimasto spesso vincolato all’improvvisazione delle imprese che eseguono interventi, mentre il ruolo del direttore dei lavori è stato molto lontano da quello che dovrebbe essere un “orchestratore dell’opera”.</p>
<p>Nel caso delle Opere di Ingegneria e/o Architettura, il Direttore dei lavori non ha né un ruolo interpretativo,né la funzione di concertare gli apporti dei vari attori della costruzione- ruoli che vengono svolti piuttosto dalle imprese esecutrici, le quali coordinano le forze in campo, i subappaltatori, i fornitori, gli approvvigionamenti in cantirere, ecc- ma piuttosto esercita un’attività di controllo. Egli non guida infatti l’orchestra, ma vigila sulla corretta esecuzione della partitura ed affinché la qualità della realizzazione sia aderente ai contratti posti in essere.</p>
<p>Il direttore dei lavori dovrebbe gestire tutte le problematiche della costruzione dell’opera svolgendo il suo compito all’interno di un sistema organizzato. Invece, è una specie di notaio che approva quanto realizzato e autorizza i pagamenti attraverso il SAL (lo strumento che certifica lo Stato di Avanzamento Lavori).</p>
<p>Sulle sue spalle poi ricade l’intera responsabilità del cantiere, anche quando viene affiancato da figure di supporto quali direttori operativi, ispettori di cantiere ecc). E’ una impostazione derivante da un passato in cui le costruzioni erano semplici, ma oggi le opere di ingegneria si sono complicate, bisogna prendere un’infinità di decisioni e avere sotto controllo un’enormità di dati, oltre che possedere molteplici competenze.</p>
<p>Pertanto anche la direzione lavori deve essere organizzata, non può ridursi unicamente ad un’attività di misura e contabilità e nemmeno al lavoro di una sola persona che si reca in cantiere e controlla tutto.<br> Per gestire tutte queste nuove complessità la chiave di volta è la cooperazione di una serie di esperti che lavorano in sinergia. Per creare un simile networking occorre però rinunciare all’accentramento per distribuire compiti e responsabilità in un sistema di miner/ nodi diffuso, proprio come accade nel meccanismo della blockchain technology: il sistema funziona non attraverso l’irradiazione da un punto centrale ma da una molteplicità di nodi che verificano in maniera inconfutabile la veridicità dei fatti attraverso il meccanismo del consenso decentralizzato. Oltre alla Blockchaiun, un nuovo approccio è reso possibile oggi dallo sviluppo accelerato delle nuove tecnologie, che stanno letteralmente rivoluzionando il mondo della progettazione: si va dal Bim agli Smart contracts, dall’Internet of Things all’ Integrating Project Delivering.</p>
<p><strong>Un nuovo paradigma: dalla dematerializzazione al data-base decentralizzato del cantiere</strong></p>
<p>Come ben spiega il libro "<em>Ingegneria Elevato n"</em>, (Dei Merangoli editore), oggi il processo di dematerializzazione dei progetti -ovvero il viraggio da supporto cartaceo a informatico- è già una realtà. In tutti i passaggi che caratterizzano le fasi della progettazione il ricorso ai dati analogici è sempre più spesso una formalità, mentre è sempre più consolidato l’uso del supporto informatico con firma digitale del professionista. Non è difficile immaginare, nel prossimo futuro, che la documentazione progettuale sarà integralmente consultabile in virtuale attraverso il Bim (sia nelle singole parti che nel suo insieme). Allo stesso modo, è facile prevedere che l’accessibilità al modello Bim avverrà tramite cloud di adeguata capacità e potenza, capace di stockare e rendere facilmente fruibile una mole documentale enorme. Ma l’ambiente entro cui organizzare i documenti, i flussi di lavoro, i ruoli e le responsabilità, nonché dove far dialogare progettisti, esecutori e vari stakeholder che ruotano intorno all’opera non può essere che uno: la Piattaforma. Attraverso la piattaforma ogni specifico compito potrà essere monitorato e portato a compimento, dalla simulazione all’imput all’esecuzione, alla descrizione delle eventuali specifiche al controllo finale. Il meccanismo di validazione e automazione è ulteriormente spinto dall’applicazione dei principi della Blockchain, che, approvando ed accertando la regolare esecuzione dei diversi passaggi del processo, evita qualsiasi frode, rende l’ambiente di lavoro sicuro e consente il pagamento immediato di ogni lavoratore (smart contracts), contribuendo a creare un clima di fiducia che si riflette nel passaggio tra il meccanismo di consenso "centralizzato" a "quello decentralizzato" nella gestione del cantiere 4.0<a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/839681888?profile=original" target="_self">. <img class="align-full" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/839681888?profile=RESIZE_320x320" width="300"></a></p>
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<p> </p></div>INTELLIGENZA COLLETTIVA, LE NUOVE FRONTIERE DELL'INGEGNERIA COLLABORATIVA: PERCHE' LA COOPERAZIONE CONVIENEhttps://community.collengworld.com/c_news/intelligenza-collettiva-le-nuove-frontiere-dell-ingegneria-collab2018-03-13T18:12:23.000Z2018-03-13T18:12:23.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p> </p>
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/13577572?profile=original" target="_self"><img class="align-left" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/13577572?profile=RESIZE_320x320" width="300"></a>Ci sono due modi per reagire ai problemi. Il primo è chiudersi. Il secondo è aprirsi. Sostituire la competizione con la collaborazione è il modo migliore per trovare soluzioni e superare la crisi, innescando processi di crescita e creando valore diffuso.</p>
<p>Il tema dell'apertura attraversa ormai tutti i settori della nostra vita, dalla politica all'economia, dalla scienza alle professioni. Quando si aggiunge l'aggettivo “open” davanti ad un sostantivo, quasi sempre si forma una nuova parola che vuol dire tre cose: trasparenza, partecipazione, collaborazione.</p>
<p>Don Tapscott, l’economista alfiere dell’open source ed autore del libro Wikinomics, spiega che ciò avviene a causa di tre volani principali: la Rete, che ha creato l’infrastruttura virtuale globale per la condivisione delle informazioni; le nuove tecnologie, sempre più diffuse e sempre più semplici; la crisi economica, che spinge tanti a cercare nuove strade per creare valore. In questo scenario, la collaborazione diventa la chiave di volta in grado di produrre economie di scala e innescare processi virtuosi che attingendo all’intelligenza condivisa della rete possono generare risultati migliori, con costi inferiori e in maniera semplice e veloce.</p>
<p>Condivisione, trasparenza, integrazione, sono gli stessi principi che stanno rivoluzionando il mondo della progettazione, grazie a metodologie altamente innovative frutto dello sviluppo tecnologico e dell’approccio “wiki”, ai processi produttivi. Un nuovo approccio, orizzontale e democratico, basato sulla cooperazione e sull’integrazione degli skills, sulla conoscenza condivisa (Shared Knowledge) e sull’ottimizzazione del risultato operativo. E’ in questo modo che i professionisti e le organizzazioni complesse stanno affrontando la sfida del cambiamento.</p>
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<p><strong>Cos’è l’ingegneria collaborativa?</strong></p>
<p>L’ingegneria collaborativa è l’applicazione pratica delle scienze della collaborazione al dominio ampio della progettazione. Il suo scopo è quello di consentire agli ingegneri e alle società di ingegneria di lavorare in modo più efficace con tutte le parti interessate per raggiungere accordi razionali e svolgere azioni collaborative attraverso vari confini culturali, disciplinari, geografici e temporali.</p>
<p>L’ingegneria collaborativa è definita come disciplina che "studia il processo interattivo di collaborazione ingegneristica, in base al quale molteplici parti interessate risolvono i conflitti, contrattano i vantaggi individuali o collettivi, concordano le linee di azione e /o tentano di creare risultati comuni che servano il loro interesse reciproco".</p>
<p>Elemento essenziale per un'efficace collaborazione e coordinamento delle attività è la digitalizzazione dei processi e dei modelli di progettazione. E' fondamentale che lo sviluppo della progettazione sia svolto con l'ausilio di moderne tecnologie e software di nuova generazione che permettono di gestire i flussi ci corrispondenza (informazioni, comunicazioni di servizio, documentazione progettuale ecc), sia tra i componenti interni al gruppo di progettazione sia con gli esterni, per garantire maggiore sicurezza e qualità. </p>
<p>L'utilizzo di una piattaforma informatica consente infatti una più semplice organizzazione del flusso di lavoro e un più rapido controllo dello stato di avanzamento della progettazione tra i diversi componenti del gruppo di progettazione. Per gestire al meglio un progetto "plurispecialistico" di Ingegneria ed Architettura integrata (disegni CAD, modelli Bim, computi, report, pianificazioni, rilievi, preventivi, contratti e documenti) e lavorare in coordinamento con molteplici professionisti, non sono più sufficienti e sicuri, infatti, i tradizionali metodi (cartre e documenti stampati, e-mail ecc), ma è necessario disporre di strumenti che permettano di condividere in tempo reale e in modo efficace le soluzioni e le idee progettuali tra i partecipanti al progetto. Ecco perchè è opportuno scegliere di utilizzare una piattaforma informatica, basata sul <em>cloud ,</em> sviluppata ad hoc per il settore delle costruzioni e ideata per ottimizzare i risultati di progetto.</p>
<p>In questo modo è possibile: collaborare in tutte le fasi progettuali ed integrare le porzioni di progetto in modo sicuro e immediato, mediante la distribuzione immediata di tutti i modelli e documenti all'interno dell'azienda e tra i membri esterni del team di progetto; gestire un flusso notevole di documenti e informazioni in qualsiasi formato e dimensione anche da remoto; revisionare in maniera semplificata i documenti attraverso un workflow strtutturato impostando i termini di consegna e automatizzando il controllo delle revisioni; avere a disposizione con immediatezza e facilità di ricerca tutto l'archivio documentale.</p>
<p><strong>Verso l'ingegneria 4.0: il progetto CollEngWorld</strong></p>
<p>CollEngWorld è la prima community globale per l’Ingegneria Collaborativa, nata in Italia e che conta già una rete di oltre 1000 professionisti iscritti in tutto il mondo, in continua espansione. Un network collaborativo in cui i progettisti, gli ingegneri, gli architetti, e tutti gli altri attori costruttori, le società di ingegneria possono connettersi, interagire, scambiare idee, collaborare e co-creare attraverso l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia e dove è possibile fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, facilitando l’accesso a gare e progetti attraverso la creazione di team professionali multidisciplinari in grado di soddisfare tutte le richieste dei committenti, pubblici e privati.<br> CollEngWorld è impegnata nella sfida dell’innovazione attraverso l' ottimizzazione dei flussi e dei processi ed il perfezionamento dell’integrazione progettuale, verso l'evoluzione nel modello DAE (<em>Distributed Autonomous Enterprise</em>), ad alto tasso di complessità e di automazione. Questi assunti sono alla base dell’ambizioso progetto “<em>Smart Collaborative Engeenering</em>” che CollEngWorld sta portando avanti insieme all’Università di Cagliari, con il finanziamento di Sardegna Ricerche tramite fondi della programmazione comunitaria 2014-20 POR-FESR Sardegna, Asse 1 Azione 1.1.3, all’interno del Programma di intervento “Competitività delle Imprese”.<br> Attualmente, il <em>Core Team</em> di ricerca di CollEngWorld è coinvolto insieme al Dipartimento di Matematica Informatica dell’ateneo cagliaritano nello sviluppo di un nuovo spazio virtuale che possa rendere la sua comunità sempre più attiva, aggiornata e multidisciplinare, mettendo a punto un modello di <em>marketplace</em> integrato in cui l’incontro di professionalità ed opportunità, la progettazione, l’organizzazione del lavoro e l’esecutività siano perfettamente integrati e interdipendenti, attraverso l’impiego di metodologie innovative (<em>Blockchain, Smart Contracts, Bim,Integrated Project Delivery</em>) e dove ogni membro si senta incoraggiato ad esprimersi liberamente, mettendosi al servizio della comunità con la propria professionalità e creatività. </p>
<p>Una delle maggiori sfide che affronta il progetto di ricerca è lo studio di un sistema in grado di interfacciare il Bim modeling con un ambiente Blockchain, in grado di garantire l'implementazione di sistemi di consenso personalizzati, utili per validare i passaggi essenziali dei processi di progettazione, esecuzione e manutenzione dell'opera, dove le "<em>proof of work</em>" vengono rilasciate a seguito di verifiche eseguite automaticamente mediante gli algoritmi propri della <em>Blockchain Technology.</em> Altro importantre obiettivo del progetto è la transizione di tutti i flussi di pagamento collegati al processo di oprogettazione attraverso degli <em>Smart Contracts,</em> che consentono di usufruire del clima di fiducia intrinseco alla blockchain attribuendo automaticamente i compensi dovuti nella misura esattamente corrispondente al lavoro compiuto. </p>
<p>La piattaforma consente inoltre di utilizzare in modo molto semplice i modelli <em>Building Information Modeling (Bim) </em> e di sfruttare tutte le potenzialità di questa metodologia, resa obbligatoria anche in Italia con l'entrata in vigore, a gennaio 2018 della norma di conversione del decreto Delrio n.560 del 2017. Attraverso il Bim è possibile, in modo semplice, condividere, visualizzare, coordinare, revisionare, contrassegnare e interrogare i modelli BIM che permettono di raggiungere standard qualitativi molto elevati ed ottenere diversi vantaggi, sia da parte di chi lo utilizza in fase di progettazione ma soprattutto da coloro che ne usufruiscono successivamente, in fase di realizzazione e gestione dell'opera.</p>
<p><strong>Approfondire l'argomento: letture utili</strong></p>
<p>Tutti questi argomenti, e molti altri vengono affrontati esaustivamente nel volume <em>Ingegneria Elevato n- Ingegneria del futuro o futuro dell'Ingegneria? </em> edito nel 2017 per Dei Merangoli Editore. Un approccio più didascalico, oltre l'ingegneria delle costruzioni è suggerito in <em>Concurrent Engineering in the 21st Century: Foundations, Developements and Challenges.</em> Ulltima segnalazione per l'<em>International Journal of Collaborative Engeenering</em> (IJCE), rivista internazionale di settore che mira a promuovere e coordinare la ricerca e lo sviluppo interdisciplinare nel promettente paradigma dell'ingegneria come negoziazione collaborativa (ECN) come nuova base scientifica per l'ingegneria collaborativa.</p>
<h1 class="gb-volume-title" dir="ltr"> </h1></div>BIM OBBLIGATORIO DAL 2019: INIZIA LA TRANSIZIONE IN ITALIAhttps://community.collengworld.com/c_news/bim-obbligatorio-dal-2019-anche-in-italia-inizia-la-transizione-v2018-02-21T12:24:20.000Z2018-02-21T12:24:20.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2372266?profile=original" target="_self"><img class="align-left" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/2372266?profile=RESIZE_1024x1024" width="750" height="129"></a></p>
<p>La transizione verso il <strong>Bim</strong> (<em>Building Information Modeling</em>)è iniziata anche in Italia: dal 1 gennaio 2019 scatta l’obbligo dell’utilizzo del metodo elettronico di modellazione per le opere di importo pari o superiore ai 100 milioni. La svolta è partita dall’adozione del decreto 1 dicembre 2017, n. 560 che stabilisce le modalità e i tempi di introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. La norma, composta da 9 articoli, è già in vigore dal 28 gennaio 2018, ma è prevista la progressività dell’applicazione, con una scansione temporale che vede l’introduzione graduale da parte delle stazioni appaltanti secondo il seguente calendario:</p>
<p>-Per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro, a decorrere dal 1 gennaio 2019;<br> -Per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro, a decorrere dal 1 gennaio 2020;<br> -Per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro, a decorrere dal 1 gennaio 2021;<br> -Per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’art. 35 del Codice dei Contratti -Pubblici, a decorrere dal 1 gennaio 2022;<br> -Per le opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro, a decorrere dal 1 gennaio 2023;<br> -Per le nuove opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro potranno adeguarsi</p>
<p><strong>Il Bim, alter ego dell’edificio reale</strong><strong><br></strong> Il Modello BIM rappresenta il vero salto evolutivo nel mondo della progettazione, in grado di garantire efficienza, economicità e certezza del risultato finale. Il suo valore aggiunto è la capacità di rappresentare in virtuale una perfetta simulazione della futura esecuzione di un opera fisica.</p>
<p>In pratica, il Bim è un vero e proprio alter-ego digitale dell’edificio reale, una copia virtuale perfettamente rispondente a ciò che verrà poi fisicamente costruito e successivamente gestito in ambito facility management. L’argomento viene approfondito ampiamente nel libro <a href="http://www.community.collengworld.com/ingegneria-elevato-n" target="_blank" rel="noopener">Ingegneria elevato n,</a>editore Dei Merangoli, un testo che introduce pionieristicamente i principi dell’ingegneria collaborativa e individua le basi dei future trends della professione a livello globale.</p>
<p>Il modello Bim viene elaborato attraverso evoluti software di progettazione, all’interno dei quali è possibile racchiudere e trasferire informazioni e permette di progettare in maniera realmente collaborativa perché l’opera viene costruita virtualmente in un ambiente digitale dove tutte le discipline sono interconnesse.</p>
<p>Il Building Information Modeling è lo strumento informatico che consente l’applicazione dei principi della <em>Wikinomics</em> - l’economia della condivisione- ai progetti e alle opere di ingegneria e rappresenta la soluzione concreta alle sfide poste dall’IPD, I<em>ntegrated Project Delivery</em> (Modello di progettazione integrata) una rivoluzionaria metodologia di management nata negli Stati Uniti e che in poco più di un ventennio ha capovolto i metodi tradizionali della progettazione, dando priorità all’ottimizzazione del risultato piuttosto che alla logica del maggior ribasso.</p>
<p> Attraverso il Bim, dunque, si creano uno o più alter ego digitali intelligenti della costruzione finalizzati alla raccolta di informazioni per progettare e gestire in modo rapido e sostenibile l’opera rispetto alle tradizionali tecniche Cad. Con un grande vantaggio: i modelli virtuali consentono analisi e controlli accurati su eventuali carenze strutturali fin dalle prime fasi di progettazione, e successivamente nella fase realizzativa e in quella finale di gestione dell’opera. La differenza rispetto ai metodi tradizionali è fondamentale, perché per la prima volta vengono coinvolte, in un processo integrato le competenze, le responsabilità e le esigenze di tutta la filiera professionale dell’AEC, (Architecture, Engineering and Construction), compresi i committenti e gli utilizzatori finali.</p>
<p><strong>Il futuro dell’ingegneria dentro le piattaforme collaborative: CollEngWorld, una buona prassi</strong><strong><br></strong> I concetti di Ipd, Bim, Peer production, Blockchain rappresentano la frontiera e la sfida evolutiva della progettazione e delle professioni AEC. Una sfida raccolta da CollEngWord, community per l’ingegneria collaborativa nata in Italia e protagonista di un ambizioso progetto sperimentale che adotta la metodologia IPD nell’ottica di sviluppo di un network professionale interamente collaborativo ed altamente automatizzato.</p>
<p>Il futuro delle professioni sarà sempre più caratterizzato dall'orizzontalità e dall'automazione dei processi. <strong>Collaborazione</strong>, <strong>Condivisione</strong> e <strong>Trasparenza</strong> sono i tre pilastri sui quali CollEngWorld fonda la sua <em>mission</em>: creare uno spazio <em>open source</em> per la condivisione di idee e progetti, con la finalità di trasformare un sistema chiuso in una <strong>piattaforma democratica</strong> di discussione partecipata, in cui l’accesso alla progettazione viene resa possibile a tutti, in una logica di integrazione e di team. Il valore aggiunto di questo approccio organizzativo è dato dal focus verso l’<strong>ottimizzazione</strong> e la <strong>coerenza</strong> del risultato complessivo, che esalta il lavoro di <em>networking</em> e –come già accennato- l’utilizzo di modelli avanzati come il BiM, riducendo al minimo il rischio di <strong>frammentazione</strong> della progettazione tipico delle organizzazioni tradizionali. </p>
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