ingegneria collaborativa - News - CollEngWorld2024-03-28T18:05:29Zhttps://community.collengworld.com/c_news/feed/tag/ingegneria%2BcollaborativaMaurizio e Patrizia Boi a «Come il Vento nel Mare»: l’ingegneria collaborativa sbarca a Latinahttps://community.collengworld.com/c_news/maurizio-e-patrizia-boi-a-come-il-vento-nel-mare-l-ingegneria-col2018-07-11T10:06:26.000Z2018-07-11T10:06:26.000Zfrancesco pintushttps://community.collengworld.com/community/francescopintus<div><img src="https://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/50466410?profile=RESIZE_400x&width=400"></div><div><div> </div>
<div><span style="font-size: 14pt;"><strong>Venerdì 6 luglio Maurizio e Patrizia Boi hanno presentato il libro “Ingegneria elevato(n)” alla rassegna culturale «Come il Vento nel Mare» di Latina, giunta quest’anno alla seconda edizione.</strong></span></div>
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<div>Wikinomics e BIM, stampa 3D e blockchain, bitcoin e smart contracts: questi sono solo alcuni dei temi affrontati in <em><strong>Ingegneria elevato(n)</strong></em>, libro scritto a quattro mani da <strong>Maurizio e Patrizia Boi</strong> e pubblicato dalla casa editrice Dei Merangoli. Un’opera così attuale che sembra provenire dal futuro.</div>
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<div>Già apparso su numerose testate online – tra cui Wall Street International Magazine e Italia Notizie 24 –, il libro dei fratelli Boi è stato presentato lo scorso venerdì a <strong>«Come il Vento nel Mare»</strong>, rassegna culturale ideata da Andrea Alicandro e organizzata da Vito Miceli e Giovanna Cunetta. Il festival, giunto quest’anno alla seconda edizione e tuttora in corso (la cena di chiusura si terrà domenica 5 agosto), vedrà la partecipazione di politici, scrittori, registi, musicisti, giornalisti, attori, studiosi e scienziati.</div>
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<div><strong>Non è difficile immaginare lo stupore degli spettatori durante la presentazione del libro,</strong> tenutasi sulla terrazza panoramica dell’Hotel Miramare di Latina. Col mare alle spalle, gli autori Maurizio e Patrizia Boi hanno illustrato ai partecipanti gli scenari, le opportunità e le sfide che si presenteranno all’umanità in futuro <strong>(ma che in realtà sono già qui, perché il futuro è sempre in anticipo)</strong>.</div>
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<div>Fulcro del discorso (nonché cuore del libro) il concetto di <strong>ingegneria collaborativa</strong>, approccio professionale che nei prossimi anni causerà una vera e propria rivoluzione culturale.</div>
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<div>Come cambierà il mondo con le nuove tecnologie? In che modo muterà il lavoro con i nuovi modelli organizzativi? Il libro dei fratelli Boi contiene tutte queste risposte (e molte altre).</div>
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<div>Puoi acquistare il libro di Maurizio e Patrizia Boi all’indirizzo <strong><a href="http://deimerangoli.it/shop/ingegneria-elevato%E1%B5%91/" target="_blank" rel="noopener" data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?hl=it&q=http://deimerangoli.it/shop/ingegneria-elevato%25E1%25B5%2591/&source=gmail&ust=1531389472423000&usg=AFQjCNEIiYvGCs4kcIrGpk3G61S98hJr6w">http://deimerangoli.it/shop/<wbr />ingegneria-elevato%E1%B5%91/</a></strong></div>
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<div>Per approfondire, leggi l’articolo di Patrizia Boi all’indirizzo <strong><a href="http://lefiabedipatriziaboi.blogspot.com/2018/07/dibbattito-sul-tema-del-libro.html" target="_blank" rel="noopener" data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?hl=it&q=http://lefiabedipatriziaboi.blogspot.com/2018/07/dibbattito-sul-tema-del-libro.html&source=gmail&ust=1531389472423000&usg=AFQjCNFZjE6LyZ6y45zmeOotumu9DNgo4A">http://lefiabedipatriziaboi.<wbr />blogspot.com/2018/07/<wbr />dibbattito-sul-tema-del-libro.<wbr />html</a></strong></div>
</div>PROFESSIONE INGEGNERE: DALL'ENGINE ALL'INGENIUM. IL RUOLO DEI PROGETTISTI FRA ETICA E INNOVAZIONEhttps://community.collengworld.com/c_news/professione-ingegnere-dall-engine-all-ingenium-il-ruolo-dei-proge2018-04-24T18:00:59.000Z2018-04-24T18:00:59.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p> </p>
<p><a href="https://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/14413686?profile=original" target="_blank" rel="noopener"><img class="align-left" src="https://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/14413686?profile=RESIZE_710x" width="300" /></a>  Guidare il cambiamento, non farsi guidare. Non dare al computer –o  meglio a chi possiede i dati- il potere di controllo sugli individui e sulla loro libertà. Mettere l’uomo, non la macchina, al centro dell’innovazione. Sono queste le sfide che caratterizzano oggi il progresso tecnologico e che interpellano chi, titolare della conoscenza o dei processi decisionali, è coinvolto in prima linea nella guida della transizione e nella costruzione di una nuova “ingegneria” sociale, prima ancora che tecnica o economica. Ne sono consapevoli i giganti del tech, come Google, Amazon, Apple e Facebook, che sul cloud e sugli algoritmi hanno fondato la loro fortuna. Non solo. Oggi grazie all’innovazione l’automazione è in grado di pervadere ogni settore della nostra vita: la rete ha già travalicato i suoi confini, avvolgendo il mondo delle cose, offrendo nuovi servizi, nuove soluzioni, nuovi metodi di controllo e di progettazione. Dispositivi, apparecchiature, impianti e sistemi, materiali e prodotti tangibili, opere costruttive, macchine e attrezzature: i campi di applicazione dell’internet of things sono molteplici, affascinanti e potenti. Tanto più essi promettono cambiamenti rivoluzionari, quanto più occorre un’ approccio “etico” ed orientato al beneficio dell’umanità da parte dei creatori e dei progettisti protagonisti della nuova era. Questo è il  senso del nuovo “umanesimo tecnologico” evocato da Tim Cook al MIT di Boston durante la cerimonia di congedo dei laureandi nel giugno 2017. “Non ho paura che l’intelligenza artificiale dia ai computer la capacità di pensare come gli esseri umani. Sono più preoccupato delle persone che pensano come computer, senza valori o compassione, senza preoccuparsi delle conseguenze”.</p>
<p>Complice il vorticoso sviluppo dell’innovazione tecnologica, oggi anche le professioni della progettazione assumono un ruolo non più esclusivamente legato al profilo tecnico-esecutivo, ma ad una nuova consapevolezza “olistica”, etica e valoriale, amplificata dall’accesso all’intelligenza collettiva della rete, dal cloud, dai processi collaborativi che ormai pervadono ogni aspetto dell’esistenza umana.</p>
<p>Se andassimo indietro nel tempo ci renderemmo conto di quanto l’avvento di internet, modificando il sistema di comunicazione tradizionale, ha cambiato in profondità i processi relazionali e l’instaurazione dei legami sociali. Con il fenomeno della globalizzazione, le persone hanno iniziato ad aggregarsi, non più sulla base di connessioni limitate al territorio di appartenenza, ma piuttosto su interessi comuni condivisibili liberamente ovunque nel mondo. L’apprendimento cooperativo, i processi aperti di cooperazione, la circolazione delle conoscenze rappresentano i fattori peculiari che, grazie alla rete, hanno consentito lo sviluppo di un nuovo tipo di intelligenza collettiva, potenzialmente senza limiti e senza confini. La descrive bene Pierre Lévy, docente all’Università di Ottawa, parlandone come della capacità degli uomini di condividere saperi e know how, in grado di stratificare esperienze e creare valore esaltando le capacità di ciascuno all’interno di un sistema collettivo .Sono gli stessi principi dell’open source e della filosofia wiki, che intersecano in modo ormai indissolubile e pervasivo il panorama dell’ingegneria moderna.</p>
<p>Michael Nielsen, nel libro Reinventing Discovery: the new era of Networked science distingue un prima ed un dopo delle professioni della progettazione, delimitato dall’avvento del Network engineering. Attualmente siamo in transizione verso questa seconda era interconnessa, con un andamento che però è segnato da passi in avanti e momenti di rallentamento, dovuti alle resistenze dei vecchi approcci e delle vecchie forme di aggregazione che tentano di proteggere il loro spazio di mercato invocando limiti e regolamentazioni stringenti in entrata. In realtà Nielsen sostiene che gli strumenti offerti dall’evoluzione tecnologica offrano nuove opportunità per tutti.</p>
<p>Bisogna rendersi conto di come un approccio più aperto alla progettazione non sia solo un’idea straordinaria, ma rappresenti anche un modus operandi dal quale i nostri ingegneri, le istituzioni, la società intera possono trarre un beneficio durevole e diffuso.</p>
<p>Sul fronte della professione, il vantaggio della collaborazione on line è quello di essere “scalabile”, perché consente ai professionisti più qualificati di ampliare la loro visibilità o ai giovani desiderosi di mettersi alla prova di poter accedere, senza altri filtri se non quello della verifica effettiva delle loro competenze, ad opportunità di lavoro insperate fino a qualche tempo fa.</p>
<p>Sulla base di questa filosofia, basata sull’approccio orizzontale, cooperativo e fiduciario, è nata CollEngWorld, la prima community globale per l’Ingegneria Collaborativa creata in Italia da un’idea di Tex ma con una rete di professionisti estesa in tutto il mondo ed in continua espansione.  Il futuro della progettazione è nella tecnologia e nelle piattaforme collaborative:  questa è la mission di CollEngWorld, protagonista di un ambizioso progetto sperimentale, finanziato dall’Unione Europea, che adotta la metodologia IPD ( <em>Integrated Project Delivery</em> -Consegna  integrata dei progetti) nell’ottica di sviluppo di un Network professionale  interamente collaborativo ed altamente automatizzato, grazie al supporto delle sperimentazioni più avanzate nel Bim, nella Blockchain, negli Smart Contracts e nel Cloud.</p>
<p>E’ stato rilevato che quando numerosi specialisti lavorano in sinergia, riescono a creare “evoluzione” in modo più celere, e l’utilizzao di una piattaforma agevola questa collaborazione attraverso approcci di “micro-competenza”. Se il gruppo si espande, la sua capacità cognitiva complessiva diventa più ampia liberando una quantità di talento, valore ed efficienza direttamente proporzionale al coinvolgimento raggiunto.</p>
<p>In Collengworld l’impegno verso l’integrazione comincia dalla consapevolezza etica del ruolo delle professioni al servizio delle collettività e dalla condivisione appassionata dell’obiettivo comune sotteso a ciascun progetto. Visitando il sito <a href="http://www.collengworld.com/"><strong>www.collengworld.com</strong></a> si possono trovare molti case study nel campo dell’AEC, che integrano l’approccio “olistico” e quello sperimentale orientato all’innovazione più avanzata: uno fra tutti è il progetto SCEP –Seismic Collaborative Engeenering Platform- che descrive molti degli strumenti e dei processi istituiti per ottenere l’integrazione progettuale, applicandoli all’ambito specifico dell’ingegneria sismica.</p>
<p>La piattaforma è il cuore del progetto: un tool essenziale, non un semplice marketplace, ma il centro ed il catalizzatore nella creazione di un’organizzazione innovativa integrata, dove è possibile testare e validare metodologie all’avanguardia a livello mondiale.</p>
</div>INTELLIGENZA COLLETTIVA, LE NUOVE FRONTIERE DELL'INGEGNERIA COLLABORATIVA: PERCHE' LA COOPERAZIONE CONVIENEhttps://community.collengworld.com/c_news/intelligenza-collettiva-le-nuove-frontiere-dell-ingegneria-collab2018-03-13T18:12:23.000Z2018-03-13T18:12:23.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p> </p>
<p><a href="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/13577572?profile=original" target="_self"><img class="align-left" src="http://storage.ning.com/topology/rest/1.0/file/get/13577572?profile=RESIZE_320x320" width="300"></a>Ci sono due modi per reagire ai problemi. Il primo è chiudersi. Il secondo è aprirsi. Sostituire la competizione con la collaborazione è il modo migliore per trovare soluzioni e superare la crisi, innescando processi di crescita e creando valore diffuso.</p>
<p>Il tema dell'apertura attraversa ormai tutti i settori della nostra vita, dalla politica all'economia, dalla scienza alle professioni. Quando si aggiunge l'aggettivo “open” davanti ad un sostantivo, quasi sempre si forma una nuova parola che vuol dire tre cose: trasparenza, partecipazione, collaborazione.</p>
<p>Don Tapscott, l’economista alfiere dell’open source ed autore del libro Wikinomics, spiega che ciò avviene a causa di tre volani principali: la Rete, che ha creato l’infrastruttura virtuale globale per la condivisione delle informazioni; le nuove tecnologie, sempre più diffuse e sempre più semplici; la crisi economica, che spinge tanti a cercare nuove strade per creare valore. In questo scenario, la collaborazione diventa la chiave di volta in grado di produrre economie di scala e innescare processi virtuosi che attingendo all’intelligenza condivisa della rete possono generare risultati migliori, con costi inferiori e in maniera semplice e veloce.</p>
<p>Condivisione, trasparenza, integrazione, sono gli stessi principi che stanno rivoluzionando il mondo della progettazione, grazie a metodologie altamente innovative frutto dello sviluppo tecnologico e dell’approccio “wiki”, ai processi produttivi. Un nuovo approccio, orizzontale e democratico, basato sulla cooperazione e sull’integrazione degli skills, sulla conoscenza condivisa (Shared Knowledge) e sull’ottimizzazione del risultato operativo. E’ in questo modo che i professionisti e le organizzazioni complesse stanno affrontando la sfida del cambiamento.</p>
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<p><strong>Cos’è l’ingegneria collaborativa?</strong></p>
<p>L’ingegneria collaborativa è l’applicazione pratica delle scienze della collaborazione al dominio ampio della progettazione. Il suo scopo è quello di consentire agli ingegneri e alle società di ingegneria di lavorare in modo più efficace con tutte le parti interessate per raggiungere accordi razionali e svolgere azioni collaborative attraverso vari confini culturali, disciplinari, geografici e temporali.</p>
<p>L’ingegneria collaborativa è definita come disciplina che "studia il processo interattivo di collaborazione ingegneristica, in base al quale molteplici parti interessate risolvono i conflitti, contrattano i vantaggi individuali o collettivi, concordano le linee di azione e /o tentano di creare risultati comuni che servano il loro interesse reciproco".</p>
<p>Elemento essenziale per un'efficace collaborazione e coordinamento delle attività è la digitalizzazione dei processi e dei modelli di progettazione. E' fondamentale che lo sviluppo della progettazione sia svolto con l'ausilio di moderne tecnologie e software di nuova generazione che permettono di gestire i flussi ci corrispondenza (informazioni, comunicazioni di servizio, documentazione progettuale ecc), sia tra i componenti interni al gruppo di progettazione sia con gli esterni, per garantire maggiore sicurezza e qualità. </p>
<p>L'utilizzo di una piattaforma informatica consente infatti una più semplice organizzazione del flusso di lavoro e un più rapido controllo dello stato di avanzamento della progettazione tra i diversi componenti del gruppo di progettazione. Per gestire al meglio un progetto "plurispecialistico" di Ingegneria ed Architettura integrata (disegni CAD, modelli Bim, computi, report, pianificazioni, rilievi, preventivi, contratti e documenti) e lavorare in coordinamento con molteplici professionisti, non sono più sufficienti e sicuri, infatti, i tradizionali metodi (cartre e documenti stampati, e-mail ecc), ma è necessario disporre di strumenti che permettano di condividere in tempo reale e in modo efficace le soluzioni e le idee progettuali tra i partecipanti al progetto. Ecco perchè è opportuno scegliere di utilizzare una piattaforma informatica, basata sul <em>cloud ,</em> sviluppata ad hoc per il settore delle costruzioni e ideata per ottimizzare i risultati di progetto.</p>
<p>In questo modo è possibile: collaborare in tutte le fasi progettuali ed integrare le porzioni di progetto in modo sicuro e immediato, mediante la distribuzione immediata di tutti i modelli e documenti all'interno dell'azienda e tra i membri esterni del team di progetto; gestire un flusso notevole di documenti e informazioni in qualsiasi formato e dimensione anche da remoto; revisionare in maniera semplificata i documenti attraverso un workflow strtutturato impostando i termini di consegna e automatizzando il controllo delle revisioni; avere a disposizione con immediatezza e facilità di ricerca tutto l'archivio documentale.</p>
<p><strong>Verso l'ingegneria 4.0: il progetto CollEngWorld</strong></p>
<p>CollEngWorld è la prima community globale per l’Ingegneria Collaborativa, nata in Italia e che conta già una rete di oltre 1000 professionisti iscritti in tutto il mondo, in continua espansione. Un network collaborativo in cui i progettisti, gli ingegneri, gli architetti, e tutti gli altri attori costruttori, le società di ingegneria possono connettersi, interagire, scambiare idee, collaborare e co-creare attraverso l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia e dove è possibile fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, facilitando l’accesso a gare e progetti attraverso la creazione di team professionali multidisciplinari in grado di soddisfare tutte le richieste dei committenti, pubblici e privati.<br> CollEngWorld è impegnata nella sfida dell’innovazione attraverso l' ottimizzazione dei flussi e dei processi ed il perfezionamento dell’integrazione progettuale, verso l'evoluzione nel modello DAE (<em>Distributed Autonomous Enterprise</em>), ad alto tasso di complessità e di automazione. Questi assunti sono alla base dell’ambizioso progetto “<em>Smart Collaborative Engeenering</em>” che CollEngWorld sta portando avanti insieme all’Università di Cagliari, con il finanziamento di Sardegna Ricerche tramite fondi della programmazione comunitaria 2014-20 POR-FESR Sardegna, Asse 1 Azione 1.1.3, all’interno del Programma di intervento “Competitività delle Imprese”.<br> Attualmente, il <em>Core Team</em> di ricerca di CollEngWorld è coinvolto insieme al Dipartimento di Matematica Informatica dell’ateneo cagliaritano nello sviluppo di un nuovo spazio virtuale che possa rendere la sua comunità sempre più attiva, aggiornata e multidisciplinare, mettendo a punto un modello di <em>marketplace</em> integrato in cui l’incontro di professionalità ed opportunità, la progettazione, l’organizzazione del lavoro e l’esecutività siano perfettamente integrati e interdipendenti, attraverso l’impiego di metodologie innovative (<em>Blockchain, Smart Contracts, Bim,Integrated Project Delivery</em>) e dove ogni membro si senta incoraggiato ad esprimersi liberamente, mettendosi al servizio della comunità con la propria professionalità e creatività. </p>
<p>Una delle maggiori sfide che affronta il progetto di ricerca è lo studio di un sistema in grado di interfacciare il Bim modeling con un ambiente Blockchain, in grado di garantire l'implementazione di sistemi di consenso personalizzati, utili per validare i passaggi essenziali dei processi di progettazione, esecuzione e manutenzione dell'opera, dove le "<em>proof of work</em>" vengono rilasciate a seguito di verifiche eseguite automaticamente mediante gli algoritmi propri della <em>Blockchain Technology.</em> Altro importantre obiettivo del progetto è la transizione di tutti i flussi di pagamento collegati al processo di oprogettazione attraverso degli <em>Smart Contracts,</em> che consentono di usufruire del clima di fiducia intrinseco alla blockchain attribuendo automaticamente i compensi dovuti nella misura esattamente corrispondente al lavoro compiuto. </p>
<p>La piattaforma consente inoltre di utilizzare in modo molto semplice i modelli <em>Building Information Modeling (Bim) </em> e di sfruttare tutte le potenzialità di questa metodologia, resa obbligatoria anche in Italia con l'entrata in vigore, a gennaio 2018 della norma di conversione del decreto Delrio n.560 del 2017. Attraverso il Bim è possibile, in modo semplice, condividere, visualizzare, coordinare, revisionare, contrassegnare e interrogare i modelli BIM che permettono di raggiungere standard qualitativi molto elevati ed ottenere diversi vantaggi, sia da parte di chi lo utilizza in fase di progettazione ma soprattutto da coloro che ne usufruiscono successivamente, in fase di realizzazione e gestione dell'opera.</p>
<p><strong>Approfondire l'argomento: letture utili</strong></p>
<p>Tutti questi argomenti, e molti altri vengono affrontati esaustivamente nel volume <em>Ingegneria Elevato n- Ingegneria del futuro o futuro dell'Ingegneria? </em> edito nel 2017 per Dei Merangoli Editore. Un approccio più didascalico, oltre l'ingegneria delle costruzioni è suggerito in <em>Concurrent Engineering in the 21st Century: Foundations, Developements and Challenges.</em> Ulltima segnalazione per l'<em>International Journal of Collaborative Engeenering</em> (IJCE), rivista internazionale di settore che mira a promuovere e coordinare la ricerca e lo sviluppo interdisciplinare nel promettente paradigma dell'ingegneria come negoziazione collaborativa (ECN) come nuova base scientifica per l'ingegneria collaborativa.</p>
<h1 class="gb-volume-title" dir="ltr"> </h1></div>SERVIZI AEC 2017, I DATI DEL CENTRO STUDI OIC IN SARDEGNA: " NUMERI INCORAGGIANTI, MA E' PRESTO PER PARLARE DI RIPRESA"https://community.collengworld.com/c_news/servizi-di-ingegneria-e-architettura-2017-i-dati-del-centro-studi2018-02-28T11:34:00.000Z2018-02-28T11:34:00.000ZCollengworldhttps://community.collengworld.com/community/collengworld<div><p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5286" class="yiv6932803292MsoNormal" align="center"><iframe src="https://www.youtube.com/embed/hkx3qziN8aU" width="560" height="315" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe></p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5285" class="yiv6932803292MsoNormal"> </p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal"><span id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5282">Un totale di 336 bandi per Sevizi di ingegneria e architettura per un +3,07% rispetto al 2015 e un +9,08% rispetto al 2016. Oltre 45 milioni di euro messi a gara per un aumento complessivo del 79% rispetto al 2016. Sono numeri incoraggianti quelli che arrivano dalla Sardegna,  ma per comprendere il loro reale impatto sul settore e sull’intera economia della regione è necessaria una loro lettura approfondita. Per questo la  <strong id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5284">Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Sardegna</strong> ha presentato il 27 febbraio il terzo <strong>Report Bandi</strong>, redatto dal <strong>Centro Studi OIC</strong> a seguito dell’elaborazione dei dati sulle gare pubblicate nel corso del 2017 per i servizi di Ingegneria e Architettura.</span></p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5292" class="yiv6932803292MsoNormal"><span id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5291">“Lo studio evidenzia una crescita rilevante rispetto allo scorso anno sia in termine di bandi che di importi. Il trend in Sardegna in questo caso è allineato a quello nazionale – ha detto nel corso del suo intervento <strong>Gianfranco Fancello</strong>, presidente del Centro studi OIC –. È ancora presto per dire se questa crescita è strutturale oppure se si tratta di un aumento episodico dovuto a programmi particolari di investimento”.</span></p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5294" class="yiv6932803292MsoNormal"><span id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5293">Nell’aprire i lavori del Convegno, il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Sassari <strong>Lorenzo Corda </strong>inrappresentanza della<strong id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5295"> Federazione degli Ordini</strong>,<strong> </strong>ha sottolineato quanto sia importante migliorare sempre più strumenti operativi come questo Report, fondamentali per porsi come interlocutori dell’amministrazione e della politica: “l’obiettivo per il prossimo anno – ha detto – è quello di aumentare gli sforzi fatti e dare corpo alla visione degli Ordini come organismi realmente al servizio della collettività”.</span></p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">“Siamo qui a presentare un lavoro importante, che può diventare un aiuto concreto per chi si occupa di scrivere le norme – ha detto <strong>Gianni Massa</strong>, vice presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri –. Scrivere i provvedimenti non è il nostro lavoro, ma possiamo dare un contributo”. E rispetto al disegno di legge regionale sugli appalti in discussione, Massa dice: “È una grande opportunità. La Sardegna ha la possibilità di fare passi concreti verso la semplificazione e diventare un modello a livello nazionale. Ma è fondamentale che una norma così importante sia tenuta lontano da logiche elettorali e recepisca le istanze delle professioni tecniche, in questi giorni formalizzate”.</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">I DATI</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">A portare il totale degli importi a bando a 45 milioni di euro, dai circa 25 milioni registrati sia nel 2016 che nel 2015 sono stati, in particolare, la crescita degli investimenti nel settore idrico fatti da Abbanoa (il  gestore del servizio idrico integrato che ha emeso 42 bandi pari al 13,1% del totale) e dalla Regione Sardegna per il rinnovo delle infrastrutture.</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">Oltre la metà dei bandi restano però sotto la soglia dei 40mila euro: “Sicuramente, quelli del Report sono numeri positivi, ma c’è ancora tanta strada da fare se pensiamo che il fatturato medio di ingegneri e architetti sardi è oggi attorno ai 15-20 mila euro annui, livello più basso dall’inizio della crisi nel 2015“, spiega il presidente di <strong>OIC</strong> <strong>Sandro Catta.</strong></p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">Se si escludono le procedure per la creazione degli elenchi di professionisti, la maggior parte delle gare, pari al 59% del totale, sono procedure negoziate previa manifestazione di interesse, mentre il 36% sono invece procedure aperte senza esecuzione delle opere, a conferma del fatto che la forte limitazione data al cosiddetto <em>appalto integrato</em>, voluta dal Nuovo codice dei contratti (D.lgs. 50/2016), ha dato un forte impulso alla ripresa delle gare di progettazione, rimettendo il progetto al centro del processo realizzativo dell’opera pubblica.</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">La distribuzione nel corso dell’anno è pressoché omogenea. Viceversa nell’anno precedente, nel 2016, si erano registrati dei picchi nei mesi di aprile e dicembre dovuti, rispettivamente, all’imminente entrata in vigore del nuovo codice appalti e all’avvio dei bandi Iscol@.</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal"> Lo studio ha messo in evidenza inoltre l’impatto del lavoro portato avanti dalla <strong>commissione Bandi OIC</strong> che ha portato alla rettifica del 43% delle gare segnalate. Rispetto al numero totale dei bandi analizzati, ne sono stati individuati, a campione, 57 che sono stati oggetto di segnalazione. A seguito delle osservazioni mosse da questo gruppo di studio e di monitoraggio, istituito, in collaborazione con la <strong>Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri</strong>, si è raggiunto il risultato di far modificare o di chiarire i punti oscuri di quasi metà delle gare segnalate.</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal"> </p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">LA TAVOLA ROTONDA</p>
<p class="yiv6932803292MsoNormal">A chiusura della mattinata di lavori si è tenuta la tavola rotonda coordinata da <strong>Andrea Casciu</strong>, <strong>Centro Studi OIC</strong>. Condivisa e ricorrente l’idea che sia necessaria una maggiore interlocuzione e una collaborazione puntuale tra il mondo delle professioni e la PA. Lo ha evidenziato <strong>Gaetano Nastasi</strong>, <strong>Rete Professioni Tecniche</strong> <strong>Sardegna</strong>, e confermato <strong>Teresa De Montis</strong>, presidente dell’<strong>Ordine degli Architetti cagliaritani</strong>: “È un impegno che deve essere condiviso – ha detto la <strong>De Montis</strong> –, il nostro Consiglio Nazionale ci sta lavorando da tempo anche attraverso la creazione di strumenti informatici dedicati a professionisti e amministrazione”. I tecnici sono consapevoli delle difficoltà che, come ha specificato il dirigente del settore Lavori Pubblici del <strong>Comune di Cagliari</strong><strong>Pierpaolo</strong> <strong>Piastra</strong>, attanagliano l’amministrazione: “spesso ci troviamo a confrontarci con norme farraginose che non dialogano tra loro – dice –. In ogni caso l’amministrazione ha ormai capito il valore dell’apporto che possono dare ai progetti professionalità diverse, siano esse interne o esterne alla PA”.</p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5311" class="yiv6932803292MsoNormal"><span id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5312">Commentando i numeri del report 2017, l’amministratore unico di <strong>Abbanoa</strong> <strong>Alessandro</strong> <strong>Ramazzotti</strong> ha confermato l’impegno della società che rappresenta anche per l’anno in corso alla pubblicazione di nuove gare. Poi ha sottolineato che, vista la dimensione della gran parte delle gare bandite da Abbanoa sarebbe necessario che il tessuto professionale sardo si attivasse, magari creando sinergie e unioni, in modo da poter concorrere con le grandi realtà attive nel resto di Italia.</span></p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5309" class="yiv6932803292MsoNormal"><span id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5308">“I numeri sono positivi, ma bisogna attendere per comprendere quale sarà il loro reale impatto a breve e lungo termine – ha detto infine il vicepresidente Consiglio Nazionale OICE <strong id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5310">Maurizio Boi</strong> –, intanto c’è molto da lavorare su innovazione e sui nuovi metodi di progettazione integrata disponibili sul mercato“.</span></p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1519816560658_5306" class="yiv6932803292MsoNormal"> </p>
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