Siamo qui oggi per porre l’attenzione su una tema ormai presente da molti anni nel campo dell’ingegneria ma di cui ancora non si vedono delle applicazioni concrete e totalmente efficienti.

I giorni scorsi si è concluda a Milano l’evento Youth4Climate: Driving Ambition, un evento incentrato sulla lotta ai cambiamenti climatici. L’evento è durato tre giorni ed è stato scandito da dibattiti e workshop in vista della 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), in cui i giovani attivisti partecipanti avranno l’occasione di confrontarsi direttamente con i rappresentati dei governi presenti. I risultati dell’incontro avvenuto a Milano saranno portati alla COP26 questo novembre a Glasglow e saranno condivisi anche nelle altre riunioni delle Nazioni Unite dedicate allo sviluppo sostenibile.

I temi principali trattati durante l’evento milanese sono stati quattro:

  • Youth Driving ambition: favorire la partecipazione dei giovani nei processi decisionali per mettere in atto azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi;
  • Sustainable recovery: coniugare la ripresa economica dopo la pandemia con l’attuazione degli obiettivi dall’Accordo di Parigi (in questa sezione saranno approfonditi temi quali transizione energetica e green jobs, turismo sostenibile);
  • Non-state actors’ engagement: analizzare il ruolo degli attori non-governativi nella lotta al cambiamento climatico e nei settori che hanno un impatto nella vita quotidiana dei giovani;
  • Climate conscious society: costruire una società più consapevole delle sfide climatiche, attraverso l’educazione ambientale, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, l’importanza delle popolazioni indigene.

Quale è il ruolo dell’ingegneria e dell’architettura in questo cambiamento? Nel corso dei decenni il tema della sostenibilità e della riqualificazione dell’esistente è sicuramente stato al centro della ricerca del settore, ma nel concreto quali sono le azioni che una società o un professionista può fare?

Dal punto di vista legislativo e procedurale sono stati introdotti i C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi) che hanno sicuramente dato delle linee guida nella progettazione di edifici e strutture ex-novo e nelle riqualificazioni dell’esistente. I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. La loro applicazione sistematica ed omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione.  In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. Questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari “e nel diffondere l’occupazione “verde”. Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa. 

Ma i criteri imposti dal Mi.T.E. Ministro della Transizione Ecologica, possono realmente contrastare la velocità con cui il cambiamento climatico agisce sull’ambiente? È possibile per un professionista dell’ingegneria progettare in modo virtuosisticamente sostenibile? O rischia di scontrarsi con dei costi elevati e fuori budget per poter completare la commessa?

Oggi il Consorzio Leonardo ha avviato la procedura di iscrizione all’A.I.S. Associazione Infrastrutture Sostenibili. L’A.I.S. è un’associazione tecnico – scientifica che si pone come un interlocutore autorevole e prezioso per le istituzioni pubbliche e private. Il principale obiettivo dell’Associazione è di favorire la diffusione di una cultura ampia e qualificata della sostenibilità e una sempre maggiore consapevolezza del valore sociale ed economico di poter disporre di infrastrutture sostenibili. L’ambito di azione riguarda tutte le tipologie di infrastrutture, ma in modo particolare quelle relative ai settori dell’acqua, dell’energia, dell’ICT, dei rifiuti e dei trasporti.

Attraverso questa azione, il Consorzio Leonardo vuole impegnarsi a inseguire i principi di sostenibtenbilità in ogni progetto ideato dalle sue società consorziare, lavorare per l’innovazione e avviare questo dibattito con gli attori presenti sul territorio italiano e internazionale.

Questo post vuole essere il primo segno per avviare un dialogo all’interno di questa Community riguardo i temi della sostenibilità, dell’innovazione e per trovare insieme delle soluzioni pratiche per il raggiungimento degli obbiettivi durante la pratica della professione.

Per questo motivo abbiamo creato un gruppo qui su CollengWorld, Ingegneria Sostenibile, che potete trovare a questo link: http://www.community.collengworld.com/groups/Ingegneria-Sostenibile

Speriamo di trovarci lì avviare uno scambio!

Grazie per la vostra attenzione!

 

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